Baccamba’rus: perche’ il rischio di finire dentro un tunnel sia per sempre scongiurato

Baccamba’rus – Stemma spot

Baccamba’rus [Beck..em..bèras] è il progetto solista del chitarrista Dario Cardillo volto a valutare, così come lo stesso autore sostiene, “le ultime potenzialità dei macchinari elettronici moderni, per vedere lo stato ed il grado di fattibilità di un certo tipo di progetti legati all’industria musicale”.

Voce: N/C

Musica: 5/10
Ascoltando Baccamba’rus sembra di essere travolti da una tecnicalità fine a se stessa ed esclusivamente autoriferita. Se l’obiettivo esplicito e razionale è quello della sperimentazione musicale, quello inconscio e non consapevole, sembra invece essere quello di tentare di realizzare una pura operazione estetica di autocompiacimento narcisistico dello strumento e delle proprie conoscenze musicali. Sotto questo punto di vista direi che Baccamba’rus ha centrato l’obiettivo in pieno.

Testo: N/C

Arrangiamento: 5/10
Baccamba’rus dimostra di conoscere bene lo strumento che suona e le tecniche di arrangiamento. Ma questo non basta. Claude Debussy scrive: ” Penso che la musica contenga una libertà, più di qualsiasi altra arte,non limitandosi solo alla riproduzione esatta della natura, ma ai legami misteriosi tra la natura e l’immaginazione”.

Video: 5/10
Analoghe considerazioni possono essere fatte anche per quanto riguarda la sezione video. Baccamba’rus dimostra indubbiamente una conoscenza dei software e spiccata curiosità. Ma anche in questo caso, a mio avviso, mancano quei “misteriosi legami tra la natura e l’immaginazione”. In Baccamba’rus è il software a guidare l’essere umano, quando invece dovrebbe accadere l’opposto, ovvero essere un mezzo e non un fine.

VOTO FINALE: 5

IL CONSIGLIO:
Baccamba’rus è un musicista coraggioso perchè, ascoltandolo, fa riflettere sulla storica contrapposizione tra uomo e macchina. Spinosa questione che il regista Stanley Kubrick ha magistralmente analizzato in uno dei suoi più grandi capolavori: 2001 Odissea nello spazio (1968).

Il consiglio è proprio quello di fermarsi un attimo, di riflettere e di provare ad interrogarsi, rimettendo in discussione le proprie logiche solipsistiche. Magari confrontandosi con altri musicisti reali che, a differenza dei software, richiedono delle scelte e delle negoziazioni continue che certamente contribuiscono alla crescita di un musicista e del suo modo di suonare e comporre. In altre parole, di mettere la curiosità (che Baccamba’rus dimostra pienamente di possedere) al servizio degli altri e di utilizzarla quindi in modo costruttivo. Il mio augurio, pertanto, è quello che un giorno si possa parlare “dei” Baccamba’rus e non “di” Baccamba’rus. Perchè “il rischio di finire dentro un tunnel sia per sempre scongiurato”.

Buona interrogazione. MalcomX

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